Nella serata di giovedì 2 aprile, in diretta Facebook, come da nuova prassi dovuta all’emergenza Covid-19, il Rotary Club Milano Porta Venezia ha aperto le porte al pubblico digitale durante uno dei caminetti settimanali, regolarmente organizzati per affrontare i più svariati temi.

Ad alternarsi sugli schermi, autorevoli esponenti del mondo dell’imprenditoria e delle istituzioni, per fare un focus sullo stato delle produzioni agroalimentari italiane, nella loro capacità di essere uno degli elementi principali su cui si fonda il PIL del nostro Paese, ma anche fonte di salute, in un momento storico in cui ciò che mangiamo rappresenta un fattore determinante di rischio.

Ettore Prandini, Presidente nazionale di Coldiretti e dell’Istituto Sperimentale Italiano L. Spallanzani, Luigi Scordamaglia, Consigliere delegato Filiera Italia e Amministratore Delegato di INALCA Spa Gruppo Cremonini, Fabrizio Capaccioli, Managing Director Asacert Srl  e Presidente Rotary Club Milano Porta Venezia – organizzatore dell’incontro – si sono confrontati sul tema della sicurezza alimentare, su come garantire la continuità delle forniture, sulle strategie politico-economiche per affrontare la ripresa. Un interessante scambio, ricco di spunti di riflessione su temi più attuali che mai, coordinato sapientemente da Monica Giandotti, giornalista e conduttrice televisiva RAI.

Quel che è emerso dalle analisi e dai confronti è un quadro proccupante, che richiede una maggiore proattività su molteplici livelli: è il momento di stringersi intorno alle produzioni Made In Italy, è il momento affrontare le difficoltà di questi tempi con azioni determinate e senza tentennamenti, deburocratizzando gli aiuti finanziari, iniettando liquidità immediata. Meglio se con l’avallo di un piano europeo straordinario, commisurato alla eccezionalità del momento storico che stiamo affrontando a livello globale, e prevedendo piani di rientro lunghi e senza interessi. Il solo modo perché venga ristabilito il primato dell’enogastronomia italiana a livello mondiale, per ripartire dallo status quo ante virus, è dare fiducia nel futuro anche alle piccole e piccolissime realtà, essenza del nostro tessuto produttivo, tramite soluzioni concrete e immediate, che includano anche tutto il comparto HORECA che, vale la pena ricordarlo, pesa per 80 miliardi di euro nel PIL italiano.