Nessun aumento per vino, olio, pasta importati dall’Italia. L’esito della disputa sul settore aeronautico era già stato oggetto di una nostra news dove riportavamo stime di perdite per il Made in Italy in USA per oltre 3 miliardi di euro.

L’origine della vicenda vede contrapposti Boeing (appoggiata dagli USA) e Airbus (appoggiata da Francia, Germania e Spagna) da ben 16 anni. Gli Stati Uniti sono stati autorizzati dal WTO ad applicare sanzioni per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari. Lo scorso 24 Luglio, tuttavia, lo scenario è cambiato poiché gli stati membri interessati e l’Unione europea si sono adeguati alle sentenze dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) per il caso Airbus. Questa decisione elimina quindi i motivi per cui gli Stati Uniti debbano mantenere le contromisure sulle esportazioni dell’UE. Tant’è che il commissario Ue per il Commercio, Phil Hogan, ha dichiarato che le tariffe sui prodotti europei non sono accettabili e risultano non applicabili, alla luce delle ultime decisioni dei Paesi europei in cui, peraltro, l’Italia non è parte coinvolta!

È necessario ricordare che gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari nostrani, per un valore pari a 4,7 miliardi nel 2019. In generale, il 2019 è stato il golden year per l’export agroalimentare italiano. Tuttavia il fermo delle importazioni ha provocato un balzo in avanti del mercato dei fake italian, alimentando la già florida economia dell’Italian Sounding, che solo in USA ha un giro d’affari di 27 miliardi di euro, più di 5 volte il nostro export.

È indubbio che la notizia dello scudo anti-dazi per alcuni prodotti strategici in favore del nostro export, abbia dato un certo sollievo in un periodo storico in cui l’export arranca e cerca di riguadagnare fiducia e mercati, per la stragrande maggioranza dei casi devastati dalle vicende sanitarie globali. Dobbiamo comunque rilevare che restano in vigore le “additional import duties” del 25% entrate in vigore lo scorso 18 ottobre 2019 e che hanno già colpito specialità italiane come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori.

Altro tema che preoccupa, seppur indirettamente è la conferma di nuovi dazi per i prodotti francesi e tedeschi che, in un mondo interconnesso, non potranno che avere conseguenze anche sul nostro mercato: la punizione Usa comporterà una sovraofferta interna di quelle merci “non gradite” agli USA.

Fabrizio Capaccioli
Managing Director ASACERT

“Un contenuto risultato che non deve far perdere di vista l’obiettivo di azzerare (non basta non aumentare!) i pretestuosi e medievali dazi imposti alle nostre eccellenze agroalimentari. È il momento di un massiccio investimento nelle campagne di marketing all’estero, stanziare fondi veri per le imprese che esportano ed incentivare le riconversioni delle aziende tradizionali in e-commerce, mettendo a disposizione agenzie guida esperte, che prendano per mano gli imprenditori e li conducano in modo sicuro sul cammino verso l’internazionalizzazione. Occorre d’altro canto, tutelare con sempre maggiore incisività, avvalendosi di  strumenti efficaci, testati, affidati ad aziende qualificate e specializzate, la salvaguardia dei veri ristoratori italiani all’estero. Una questione che diventa vitale per la sopravvivenza dei ristoratori italiani e per l’intero comparto HoReCa Made In Italy. È l’obiettivo del Network ITA0039, con il suo Protocollo di certificazione per tutelare e promuovere la vera e genuina ristorazione italiana.