«Agisci: pensa globalmente, mangia localmente». È questo il mantra che oggi 18 giugno, Giornata della Gastronomia Sostenibile, dobbiamo ripetere con ancora più forza e convinzione. Istituita il 21 dicembre del 2016 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, questa Giornata nasce con lo scopo di promuovere uno stile di cucina rispettoso dell’ambiente.

Il cibo è parte della nostra quotidianità non solo in quanto fonte di nutrimento. Gli italiani si contraddistinguono da sempre per la loro capacità di rendere un delizioso piatto di cibo, un buon bicchiere di vino, o un dessert tradizionale, occasioni conviviali che accompagnano momenti indimenticabili.

Mangiare, però, non è più solo piacere o bisogno necessario: in questi anni è diventato anche un atto di responsabilità. Scegliere cosa mangiare significa contribuire a dare un orientamento diverso alla nostra società.

La parola d’ordine diventa, quindi, “cibo sostenibile”. Ma come possiamo contribuire a questo cambiamento? Fortunatamente le cose si stanno già muovendo: come accennato in un nostro precedente articolo, se approvato, il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) imporrà all’intera filiera agroalimentare di innovare e rendere sostenibili le sue attività al fine di ridurre l’impatto ambientale ed economico. Lo stesso chiede l’Unione Europea che con il Green Deal e la strategia Farm to fork prevede di ridurre entro il 2030:

  • Il 50% dell’uso di pesticidi e dei rischi correlati
  • almeno il 20% dell’uso di fertilizzanti
  • il 50% delle vendite di antimicrobici utilizzati per gli animali d’allevamento e l’acquacoltura
  • e di raggiungere l’obiettivo di destinare il 25 % dei terreni agricoli all’agricoltura biologica.

Un altro piccolo grande passo verso la sostenibilità è un packaging più eco-friendly, creato allo scopo di ridurre al minimo l’impatto ambientale, consentendo sia il suo riciclaggio che il suo riutilizzo. Adottare una scelta ecologica regala anche una serie di benefici indiretti in termini di reputation e di valore percepito da parte di stakeholders di filiera e clienti finali. In questi mesi di lockdown, infatti, sono state tantissimi i ristoranti che hanno deciso di perseguire quest’ottica utilizzando confezioni sempre più “green”: cartone, mater-bi, borse di cotone.

Se anni fa i potenziali clienti non avrebbero probabilmente fatto caso alla confezione, adesso prestano sempre più attenzione non solo all’imballaggio, ma anche a smascherare tutti quei prodotti che dichiarano di promuovere eccellenze alimentari italiane all’estero, attraverso un fenomeno noto come Italian Sounding che consiste nell’utilizzo di nomi, riferimenti geografici, immagini, colori che richiamano l’Italia.

Come fare per riconoscere e scoprire il falso Made in Italy? L’app ITA0039, creata da ASACERT, Organismo di Certificazione, Ispezione, Valutazione e Formazione accreditato e riconosciuto a livello internazionale, permette di scoprire i ristoranti realmente italiani all’estero. Ma non solo: il consumatore può scansionare i prodotti per appurare se siano realmente italiani e segnalare quelli falsi. Un Network che rende possibile una vera connessione cliente – ristoratore – produttore, grazie alla quale è possibile sapere esattamente cosa c’è nei piatti serviti a tavola, si ha la certezza di mangiare 100% italiano e sia i clienti che i ristoratori hanno la possibilità di acquistare gli autentici prodotti Made in Italy.

Dunque, la Giornata della Gastronomia Sostenibile vuole essere un’occasione per ribadire ancora una volta la foodlosophy del Network ITA0039: la tutela e la valorizzazione del territorio, così come delle tradizioni, l’attenzione alla provenienza degli ingredienti e alle loro coltivazioni; la trasparenza delle informazioni e il rispetto dei cicli della natura e dell’ambiente, per un’economia sostenibile. Sono tutti elementi fondamentali per trasformare il mondo della ristorazione italiana, sinonimo di sostenibilità e qualità in tutto il mondo.