La Commissione Europea ha reso nota pochi giorni fa la sua Strategia “Farm to Fork” (F2F) – in italiano “Dal produttore al consumatore” – , l’iniziativa per avviare la transizione verso un sistema agroalimentare più sostenibile.

Si tratta di una strategia che si pone come obiettivo un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente e si inquadra nel grande piano denominato “Green Deal”, ovvero una tabella di marcia, stabilita a livello europeo, per il conseguimento di un’economia circolare a impatto climatico zero, in cui la crescita economica è dissociata dall’uso delle risorse.

In questo contesto, “Farm to Fork” è stata presentata contestualmente alla strategia per il mantenimento della biodiversità, con cui è fortemente connessa. I due approcci, così combinati, propongono azioni e impegni ambiziosi da parte dell’UE per arrestare la perdita di biodiversità in Europa e nel mondo e trasformare i nostri sistemi alimentari in standard di riferimento per la sostenibilità competitiva a livello globale, la protezione della salute umana e del pianeta, nonché la coesistenza di tutti gli attori della catena del valore alimentare.

In particolare, la strategia “Dal produttore al consumatore” stabilisce obiettivi concreti per trasformare il sistema alimentare dell’UE, tra gli altri:

  • ridurre del 50 % l’uso di pesticidi e dei rischi correlati
  • ridurre di almeno il 20 % l’uso di fertilizzanti
  • ridurre del 50 % le vendite di antimicrobici utilizzati per gli animali d’allevamento e l’acquacoltura
  • raggiungere l’obiettivo di destinare il 25 % dei terreni agricoli all’agricoltura biologica.

Farm to Fork propone inoltre misure ambiziose per garantire che l’opzione più sana sia al contempo quella più facile per i cittadini dell’UE, anche grazie a una migliore e più limpida etichettatura per rispondere più adeguatamente alle esigenze sulle informazioni in materia di alimenti sani e sostenibili, senza dimenticare l’indicazione d’origine.

Si mira ad una maggior consapevolezza dei consumatori e delle imprese di trasformazione, affinché si riduca sia lo spreco alimentare che l’alimentazione a base di zuccheri, grassi e prodotti di origine animale.

“L’etichetta con l’indicazione di origine degli alimenti risponde alle aspettative della stragrande maggioranza dei consumatori europei e dall’82% di quelli italiani che ritiene necessario superare le attuali politiche comunitarie sull’origine del cibo per contrastare un fenomeno, quello dei falsi e dei tarocchi, che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro all’anno nel mondo” ha sottolineato Ettore Prandini, presidente Coldiretti, che ha ricordato “l’obbligo di indicare l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che ha portato l’Italia all’avanguardia in Europa per le politiche rivolte alla qualità, sicurezza alimentare e trasparenza dell’informazione.”

Il patrimonio agroalimentare italiano non ha nulla da nascondere, è fatto di eccellenze sul piano del gusto, della naturalità e della salubrità.

ITA0039 | 100% Italian Taste Certification opera da anni attraverso il proprio iter di certificazione dedicato al mondo della ristorazione, verificando che dietro ai classici simboli di italianità riportati sulle confezioni e sulle insegne, ci sia un autentico ristorante italiano, che utilizzi prodotti originali, provenienti da fornitori italiani.

Numeri importanti quelli dell’agricoltura italiana. Un valore che si attesta intorno ai 31,8 miliardi di euro correnti, nel 2019 è prima in Europa dove – sottolinea la Coldiretti – è anche la più green con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari.

Emerge a livello europeo una presa di coscienza, una esortazione a rendere la produzione agroalimentare, in tutta la sua filiera, un comparto più green e quindi più salubre. Nulla di nuovo per i nostri produttori. Si sa, è il cibo italiano, ispiratore primo della dieta mediterranea, ad essere il vero rappresentante di uno stile di vita migliore, incrementando le nostre difese immunitarie, anche a tavola.

È la tutela e la valorizzazione delle nostre tradizioni, che ispirano il cammino del protocollo ITA0039 supportato da validi partner e dal crescente entusiasmo riscontrato nei tantissimi ristoratori italiani nel mondo. La certificazione si evolve da strumento di riconoscibilità e autenticità – l’unico rilasciato da un Ente accreditato professionale dopo un iter trasparente ed efficace – e diventa un vero proprio network virtuoso, dedicato alla valorizzazione e diffusione del prodotto enogastronomico italiano nel mondo. I ristoranti certificati 100% Italian Taste, saranno presto disponibili sulla piattaforma, attualmente in fase di sviluppo, che li connetterà con i clienti diretti – che finalmente avranno uno strumento per sapere cosa c’è nei piatti serviti a tavola – e con i produttori italiani, a cui finalmente i ristoratori all’estero potranno rivolgersi per acquistare gli autentici prodotti Made in Italy.

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