“Non è più possibile separare il prodotto italiano dal suo modello e dalle sue radici”, ha detto  Luigi Scordamaglia riassumendo così la filosofia di Filiera Italia, nuova organizzazione che riunisce il meglio del Made in Italy agroalimentare, oltre 50 marchi distintivi dell’unicità italiana insieme a Coldiretti in rappresentanza dell’eccellenza agricola.  L’occasione è il convegno per il lancio della campagna “Io sto con il made in Italy” organizzato questa mattina alla Camera dall’On. Filippo Gallinella presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati.

“Oggi più che mai il modello di filiera di valorizzazione di tutto quello che sta a monte del prodotto rappresenta il futuro, non solo per il settore agroalimentare, ma per tutti quelli vincenti del nostro Paese”, ha sostenuto Scordamaglia. “Nessuna azienda alimentare italiana per quanto grande prescinde dal territorio in cui è nata e questo le conferisce un valore aggiunto che i (spesso giganti) concorrenti mondiali non potranno mai avere”. “Un modello che sarà alla base della promozione e della comunicazione che il nostro Paese farà a livello internazionale – continuano da Filiera – e  che stimola nuovi strumenti finanziari pensati proprio per le filiere ed il supply chain”. 

“L’obiettivo – ha detto ancora Scordamaglia – è contrastare senza se e senza ma l’Italian sounding che ruba al nostro Paese oltre 300.000 posti di lavoro, anche quando a farlo sono aziende operanti in Italia che omettono lo stabilimento di produzione in etichetta o dichiarano di fare “made in Italy” producendo all’estero”. E prosegue il numero uno di Filiera “Dobbiamo contrastare la passività e l’inadeguatezza di un’Europa che decide di non schierarsi sull’etichettatura, chiudendo un occhio su un regolamento sull’origine in etichetta ancora monco ed inadeguato ad armonizzare le regole nell’interesse dei consumatori e dei produttori più seri”. 

“ Oltre che nella qualità l’Italia deve diventare leader mondiale e modello nella trasparenza in etichetta – ha proseguito Scordamaglia – spiegando al consumatore che scegliendo italiano si fa il bene del Paese, spiegando la differenza di valore e prezzo del prodotto e favorendo con contratti di filiera tra produttori e trasformatori l’aumento dell’efficienza produttiva e garantendo le due parti da drammatiche oscillazioni di prezzo”L’esempio sono i recenti accordi di filiera sottoscritti nel settore carne bovina, pomodoro, grano con Coldiretti in Filiera Italia. “Solo uniti, come già fatto all’Onu – conclude Scordamaglia – vinceremo la vera sfida del futuro: affermare il modello alimentare italiano e le nostre eccellenze alimentari contro chi vorrebbe un’alimentazione di sintesi, fatta in laboratorio da poche multinazionali”.

 

Fonte: EFA News

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