Ieri, 27 settembre, presso la Residenza Vignale si è tenuto l’evento Turismo e Made in Italy: “ricette” per la ripartenza, organizzato da ITA0039 by ASACERT e Fondazione UniVerde.

«Un’occasione importante per confrontarsi con le nuove tendenze di un mondo dove si incontrano due realtà fondanti l’economia italiana: i genuini prodotti agroalimentari nostrani e il turismo», ha commentato Fabrizio Capaccioli, AD ASACERT e Ideatore del Protocollo di certificazione ITA003, il quale ha voluto sottolineare le mancanze del settore agroalimentare dove non vige nessuna regolamentazione in grado di garantire l’autenticità dei prodotti venduti come italiani.

«È da subito necessario fissare, con tutti gli attori istituzionali e del comparto, regole più accurate e certificate, leggibili da tutti, per la difesa del Made in Italy, per continuare ad assicurarne salubrità, innovazione e, naturalmente, per accelerare sul turismo sostenibile. Dobbiamo batterci perché il concetto di Made in Italy arrivi univoco, almeno fuori dal nostro Paese, superando i campanilismi, per non perdere di efficacia. Auspico una sempre maggiore presa di coscienza da parte di enti ed istituzioni come Camere di Commercio all’estero ed enti di accreditamento. Un lavoro coordinato e convinto in favore di una italianità per guadagnare maggiore efficacia di azione».

È di fronte a queste lacune, ha spiegato Fabrizio Capaccioli, che ha preso forma l’idea della Certificazione 100% | Italian Taste.

«Noi facciamo una white list di chi sente di dover mettere in evidenza la propria essenza, il proprio sforzo nell’utilizzare i prodotti. Italiani. E chi lavora all’estero sa quanto sia complesso. Secondo noi, il tema su cui dobbiamo lavorare oggi, anche in termini di sostenibilità. è rendere veramente merito a ciò che l’italianità all’interno del mondo della ristorazione merita. Non solo per l’utente/cliente che ha bisogno di identificare il tricolore anche nel prodotto agroalimentare, ma anche per ridare maggiore forza alle imprese italiane, alla grande capacità delle imprese di continuare a produrre prodotti che possano essere reperibili nelle varie parti del mondo.»

A confermare quanto dichiarato, ci pensa l’XI Rapporto, i cui dati sono stati presentati da Sandra Cuocolo, ricercatrice di Noto Sondaggi, che ha messo in luce come il 67% degli intervistati ritenga che i prodotti agroalimentari Made in Italy non siano sufficientemente tutelati. Sono, invece, l’83% gli intervistati che ritengono necessaria una certificazione che garantisca la loro provenienza di origine italiana. Come ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde, «l’esperienza gastronomica rappresenta una forte spinta a esplorare e degustare le specialità enogastronomiche dei territori». E in questo l’Italia, grazie alle sue tradizioni, alla sua cultura e alla sua storia, ha la strada spianata. Tuttavia, nonostante sia per la Giornata mondiale del Turismo che si è deciso di organizzare questo evento, c’è un controsenso su cui riflettere: «Solo per il 54% degli intervistati il cibo e gli itinerari sono adeguatamente promossi come richiamo turistico», ha ribadito il Presidente Pecoraro Scanio.

Ospiti e relatori hanno avuto modo di portare sul palco la propria testimonianza, ma, soprattutto, la propria esperienza. Per citare il Presidente Coldiretti, Ettore Prandini, è proprio “esperienza” la parola più adatta per descrivere chi entra a contatto con i prodotti unici del nostro territorio. Di fronte a ciò, l’Italian Sounding deve essere una bussola in grado di orientare il percorso del Made in Italy: dove c’è Italian Sounding, c’è desiderio di italianità ed è lì che produttori, ristoratori, imprenditori devono portare il loro lavoro 100% italiano.

«A questo proposito, con Asacert stiamo facendo un lavoro importante per puntare alla certificazione di quei ristoranti che utilizzano i veri prodotti agroalimentari italiani. Parliamo di digitalizzazione del settore anche grazie all’app creata da Asacert, per fare in modo che i cittadini italiani che vanno nel mondo possano avere una semplice app che gli dice quali sono i ristoranti che utilizzano veri prodotti agroalimentari italiani. Questo diventa il primo veicolo di comunicazione e promozione della vera italianità».

Parole d’elogio quelle che Ettore Prandini rivolge ad ASACERT, a conferma che ITA0039 percorre una strada definita e con in mente un obiettivo importante: proteggere e tutelare un patrimonio, quello agroalimentare, che tutto il mondo ci invidia.

Alla luce di quanto appreso ieri, possiamo dire con certezza che il territorio italiano ha tutte le carte in regola per essere una meta da sogno. A noi il compito di renderlo possibile: supportiamo il Made in Italy!