La European Food Safety Authority (EFSA) attraverso il suo Direttore scientifico, Marta Hugas, ribadisce ancora una volta, che le esperienze fatte con precedenti focolai epidemici riconducibili ai coronavirus, confermano che non si è verificata trasmissione tramite il consumo di cibi. Il cibo italiano è, pertanto, sicuro ed ogni richiesta di certificazione virus free è irricevibile e va considerata una pratica sleale. Lo sanno bene i milioni di coltivatori ed allevatori italiani, che ogni giorno lavorano i campi e si prendono cura dei loro animali con amore, guidati da principi morali, etici e rispondenti ai più avanzati criteri di produzione green.
Nella stessa direzione la dichiarazione del Ministro delle Politiche agricole, forestali ed ambientali, Bellanova: “E’ necessario che la Commissione UE richiami tutti i Paesi membri al rispetto delle regole del mercato unico, contro lo scempio che si sta compiendo ai danni dei nostri prodotti”.
Mentre si combatte con tutti i mezzi a disposizione la battaglia in favore del cibo italiano, dal prossimo DL ci si aspetta un duplice approccio per affrontare la difficile situazione: sostenere le imprese attraverso la garanzia di liquidità e tutelare i lavoratori, perché sia favorita la ripresa il più rapidamente possibile. Si pensa ad un Fondo per andare incontro alle esigenze delle imprese, all’esonero di contributi previdenziali e assistenziali, al sostegno agli agriturismi, a misure di tutela per i lavoratori a tempo determinato, un sostegno specifico per il settore lattiero caseario.
Il Ministero della Salute dichiara che normalmente le malattie respiratorie non si tramettono attraverso il cibo, il quali deve comunque essere manipolato rispettando le consuete buone pratiche igieniche ed evitando il contatto fra alimenti crudi e cotti e tenendoli comunque separati durante la conservazione.
Oltre ad essere ligi alle raccomandazioni che ci sono impartite dal Governo, ciò che possiamo fare come cittadini è seguire le indicazioni di nutrizionisti e immunologi, che ci invitano a riflettere sulla necessità di rafforzare le nostre difese immunitarie. Molti alimenti sono in grado di influenzare sensibilmente le nostre personali difese, rendendo l’organismo più o meno suscettibile nei confronti di infezioni e virus. Il sistema immunitario rappresenta il miglior baluardo contro le minacce provenienti dall’ambiente esterno. Tutte le cellule, i tessuti e gli organi del nostro corpo sono costituiti dagli stessi elementi che introduciamo ogni giorno con la dieta, l’attività del sistema immunitario è profondamente influenzata dal modo in cui ci si nutre. Se il nostro menù è vario e ricco di frutta e verdura di stagione, probabilmente assumiamo già la corretta quantità di antiossidanti e altre sostanze dall’azione immunomodulante, che supportano cioè il sistema immunitario.
Insomma, avere un sistema immunitario efficiente è sempre importante, ma in questo periodo di emergenza sanitaria nazionale lo è ancor di più. Ecco le sostanze utili per potenziare il nostro scudo di difesa.
Tutti coloro che acquistano e consumano i prodotti dell’agroalimentare italiano partono con un sensibile vantaggio nella gara contro le infezioni virali. Frutta e verdure italiane, provenienti dalle coltivazioni più controllate d’Europa, vale la pena ricordarlo, mettono a disposizione del consumatore uno strumento di straordinaria efficacia per il nostro organismo. Frutta italiana come kiwi e arance, ad esempio, sono ricchi di antiossidanti e vitamina C.
Tutti i prodotti di colore arancione o rosso (carote, zucca, barbabietole), ricchi di betacarotene utile ad aumentare il numero delle cellule che combattono le infezioni e contribuiscono all’eliminazione dei radicali liberi. Tutte produzioni agricole italiane che rappresentano un fondamento della dieta mediterranea. Altro preziosissimo alleato per la nostra salute è il miele, fiore all’occhiello della produzione italiana, che fornisce sostanze con una elevata azione battericida e agisce come un antibiotico naturale, aiutando a disinfettare le prime vie respiratorie.
Emerge un patrimonio italiano fatto di eccellenze sul piano del gusto, della naturalità e della salubrità.
“Siamo quello che mangiamo”, asseriva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach più di un secolo fa e, pur senza conoscere le basi biochimiche di questa affermazione, aveva pienamente colto nel segno su tutti i fronti.