600 milioni di euro per ristoranti, pizzerie, mense e catering, l’effetto è quello corroborante della pioggia su un terreno arido, vessato da una lunga siccità. Una boccata d’ossigeno per un intero comparto da troppi mesi sull’orlo del fallimento.

Alleggerimento fiscale e fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiera dell’importo minimo di 2500 euro, (gli acquisti della ristorazione incidono, attualmente, solo per il 40% sui beni agroalimentari); facilitazioni per assunzioni per stagionali; proroga della cassa integrazione; un sostegno particolare per la ristorazione dei centri storici italiani.

Nel dettaglio, il contributo a fondo perduto spetta alle imprese di ristorazione con somministrazione, mense, catering continuativo, per l’acquisto di prodotti, inclusi quelli vitivinicoli anche D.O.P. e I.G.P. Condizione necessaria è che le imprese abbiano avuto un calo di fatturato nei mesi da marzo a giugno 2020 rispetto allo stesso periodo 2019 inferiore almeno del 25%, il testo della norma dice: “inferiore ai tre quarti dell’ammontare del fatturato medio dei mesi da marzo a giugno 2019”. Non è richiesto nessun requisito per chi ha iniziato l’attività a decorrere dal 1° gennaio 2020.

Per ottenere il contributo i soggetti interessati dovranno presentare istanza, secondo le modalità che verranno fissate con decreto entro 30 giorni dalla sua entrata in vigore. Il contributo è erogato mediante il pagamento di un anticipo del 90% al momento dell’accettazione della domanda, a fronte della presentazione dei documenti fiscali certificanti gli acquisti effettuati, anche non quietanzati, nonché di una autocertificazione attestante la sussistenza dei requisiti previsti. Il saldo del contributo è corrisposto a seguito della presentazione della quietanza di pagamento, a patto che sia effettuata con modalità tracciabile.

Verrà messa a disposizione degli interessati una “piattaforma della ristorazione”, dove il richiedente il contributo dovrà registrarsi, oppure ci si potrà recare presso gli sportelli del concessionario convenzionato, fornendo i dati richiesti.

Spetterà al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, anche avvalendosi dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), effettuare controlli e verifiche sui contributi erogati.

C’è da dire che negli ultimi 12 anni i consumi alimentari domestici delle famiglie italiane hanno subito una diminuzione di oltre 16 miliardi. Al contrario, la crescita dei consumi fuori casa, nello stesso periodo, è aumentata di circa 5 miliardi.

Resta, tuttavia, l’amarezza di chi si aspettava insieme al bonus ristorazione anche il bonus ristorante. Era una misura pensata per rimborsare il 20% del conto a tavola riservato a chi saldava il conto con sistemi elettronici (carte di credito e simili). Quella misura è saltata. Al suo posto ritorna il cashback, che era già stato varato con la legge di Bilancio 2020 e poi accantonato a causa dell’emergenza economico-sanitaria. Il cashback sarà attivato dal primo Dicembre 2020, per dare un supporto ai consumi nel periodo natalizio: sono stati stanziati 1,75 miliardi di euro, che si vanno ad aggiungere ai 3 miliardi previsti per il 2022. L’obiettivo è di incentivare l’utilizzo dei pagamenti cashless: in pratica, una parte dei pagamenti effettuati con carte verranno restituiti. Sarà un meccanismo a punti, non si tratterà di sconti, che consente di cumulare il vantaggio di un certo numero di transazioni per avere indietro risorse che possono variare a seconda del numero di transazioni, con rimborsi di cui usufruire prima delle vacanze e dell’anno successivo. Sarà possibile conoscere i dettagli di questa operazione nei prossimi mesi.

Nel complesso, il bonus ristorazione interviene per la prima volta attuando i criteri della strategia europea Farm to Fork (F2F), andando addirittura oltre, e applicandone i principi al mondo della ristorazione, dal campo alla tavola, a sostegno della filiera agroalimentare Made in Italy che è diventata la prima realtà economica del Paese con 3,6 milioni di occupati.