A partire dagli anni ’60, il concetto di agricoltura sostenibile si è sviluppato come risposta all’industrializzazione delle campagne e al consumo irresponsabile delle risorse naturali. L’idea che era possibile far nascere una nuova agricoltura, capace di rispondere alle esigenze umane, ma più rispettosa per l’ambiente e la salute, si è accreditata non solo come obiettivo perseguibile, ma nel corso dei decenni di ricerca ed applicazione, si è costruita una solida base, che ha ancora enormi potenzialità di sviluppi futuri.

Oggi, l’agricoltura italiana è tra le più sostenibili in Europa, con una quantità di emissioni pari a 30 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, nettamente inferiori a quelle di Francia (76 mln), Germania (66 mln), Regno Unito (41 mln) e Spagna (39 mln). Il settore ha ridotto del 20% l’uso di pesticidi (2011-2018), a fronte di un aumento negli altri paesi europei (Francia e Germania), ha aumentato l’utilizzo e la produzione di energie rinnovabili e ha ridotto i consumi di acqua (dati Symbola).

È di queste ore la notizia che l’Italia potrebbe avviare il sistema della certificazione della sostenibilità della filiera vitivinicola, seguendo specifiche regole di produzione.

Fare vino sostenibile significa lavorare cercando di preservare le risorse naturali per le generazioni future. Si tratta di una scelta strategica che coniuga tradizione e innovazione, con basi sperimentali, che permettono di lavorare per un’ottima qualità dei prodotti e con il più basso impatto possibile sull’ambiente. Si basa su un concetto di viticoltura integrata, cioè in una concezione olistica dell’intero processo produttivo e dell’ambiente di contorno.

Con il Decreto «Rilancio», il 23 giugno il Mipaaf ha diffuso uno dei tre atti amministrativi che conducono alla piena operatività del sistema di certificazione della sostenibilità dei vini. A ciò si aggiunge un ulteriore decreto che procede alla costituzione del comitato della sostenibilità vitivinicola, cui sono affidati responsabilità fondamentali per far funzionare il nuovo dispositivo.

Il provvedimento si occupa di sostenibilità a 360°, in quanto stabilisce che il disciplinare dovrà anche tenere in considerazione l’area della sicurezza alimentare, della tutela dei lavoratori e dei cittadini.

ITA0039, con la sua incessante azione in difesa dei beni agroalimentari salubri e sostenibili, auspica un sempre maggior impegno per coniugare produttività e ambiente e sfruttare le agroenergie, perché l’economia circolare possa chiudere il cerchio, generando reddito integrativo e davvero sostenibile, perché le produzioni agroalimentari realmente Made in Italy siano garanti di un’agri-cultura davvero ecologica e virtuosa. La tradizione italiana, lo sappiamo bene, non parla solo di cibo: dietro ogni pietanza o – in questo caso – bottiglia di vino c’è il lavoro di aziende, famiglie e lavoratori che si impegnano per portare la genuinità sulle tavole di tutto il mondo. Cin-Cin!