Salvare la dieta mediterranea, sì certo, ma qualcuno è possibilista, «Mangiamo le lumache, perché una cavalletta no?». Insetti utili per l’ecosistema? Meno scarti anche con un bel piatto di trippa. Ecco cosa dicono Derflingher, Fusco e Castellani, alcuni i grilli li hanno già provati. Asacert pensa a tutelare i ristoranti “Grilli free”.

Il via libera dell’Unione Europea alla commercializzazione di alcune varietà di insetti sta scatenando la reazione del mondo della ristorazione, tra chi assolutamente rifiuta il loro utilizzo in cucina, e chi invece è più possibilista, come lo chef Loris Caporizzi,  esperto in entomofagia, ritiene che “individuare fonti alimentari alternative non è una scelta, è una necessità”, e da tempo propone piatti a base d’insetti.

Sull’argomento interviene anche Fabrizio Capaccioli, amministratore delegato di Asacert -ente di certificazione, ispezione e valutazione ideatore del Protocollo di certificazione ITA0039 per la certificazione degli autentici ristoranti italiani all’estero- anche per lui è un netto “no”: «Per noi è aberrante solo il pensiero, è impossibile accettare quella che non stento a definire una vera e propria aggressione alla dieta mediterranea, di cui questo Paese è il fondatore. La nostra è un’alimentazione sana, fatta di cibi prodotti dai nostri agricoltori, allevatori e produttori, forti fatto di essere frutto di un percorso produttivo sostenibile. È impensabile che nei nostri alimenti possano essere utilizzate farine di insetti: lo riteniamo un attacco per chi – come noi –  ha nel proprio patrimonio alimentare le sue radici culturali. Per noi è inimmaginabile un cambiamento del genere, non appartiene alla nostra tradizione. Questo tipo di alimentazione può sconvolgere le nostre abitudini alimentari e la nostra dieta e impattare sulla salute pubblica, in nome di interessi economici, che nulla hanno a che vedere con la tollerabilità e la salubrità. Stiamo provando a capire – in osservanza delle leggi –  quali potranno essere le linee di azione per contrastare questa decisione dell’Unione Europea che permette l’inserimento nel mercato degli insetti. Non appena reperiremo e avremo chiare quali saranno le linee dell’attuale governo, che sembrano convergere con quanto sosteniamo anche noi, saremo pronti a qualsiasi iniziativa per contrastare questo fenomeno. Abbiamo intenzione di creare una certificazione, come azienda, in modo da distinguere quali ristoranti non fanno uso di queste farine: una sorta di ‘Grilli free’» spiega l’amministratore delegato di Asacert.

 

 

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Fonte: Italia a Tavola