Che Natale sarà quello del 2021? Una domanda che la popolazione italiana, anzi, mondiale, si pone da diverso tempo. Saranno certamente feste più “libere”, meno incerte rispetto allo scorso anno, ma sicuramente non spensierate.

L’avanzare dei contagi, le nuove varianti, nuove misure e restrizioni, green pass e super green pass, le dosi di booster, la carenza di tamponi…i pensieri che affollano la nostra mente quando, fino a qualche anno fa, a preoccuparci erano il cenone e i regali.

Una situazione in cui gli italiani non se la sentono di varcare i confini per le vacanze invernali. I limiti alle frontiere rovinano i festeggiamenti fuori dal Belpaese per 2,1 milioni di italiani*. Addio al Capodanno nelle capitali Europee, difficile mangiare i 12 chicchi d’uva in Plaza del Sol a Madrid, o attendere lo scoccare della mezzanotte sotto alla Tour Eiffel.

Gli italiani resteranno in patria, cercando magari un po’ di tranquillità presso borghi tipici o mete raggiungibili in macchina, evitando di affollare le carrozze dei treni.

Stessa cosa non si può dire della produzione agroalimentare italiana che, invece, vola all’estero superando tutti gli ostacoli logistici del caso, Brexit compresa.

Secondo gli ultimi dati Istat del commercio estero relativi al mese di dicembre 2021, è record storico per il Made in Italy alimentare sulle tavole delle festività di tutto il mondo. A dominare l’export sono infatti i prodotti tipici del Natale: vini e spumanti (+29%), panettoni (+25%), formaggi (+12%), prosciutti, cotechini e salumi (+12%), le paste farcite come i tortellini (+4%), ma anche caviale Made in Italy che spopola persino nella Russia del beluga (+146%).

Il successo del commercio estero dimostra l’incredibile resilienza dell’agroalimentare italiano che, se manterrà il trend attuale, chiuderà l’anno con un totale di 52 miliardi di export, il massimo mai registrato. I produttori italiani hanno continuato a produrre nonostante le difficoltà legate al Covid, garantendo le forniture di prodotti alimentari sulle tavole degli italiani e di tutto il mondo.

Non mancano però i problemi, soprattutto sul fronte extra UE: le esportazioni verso il Regno Unito subiscono un leggero calo del 4%, colpevole la variante Omicron che ha colpito duramente il territorio britannico ma complice anche la complessa burocrazia post-Brexit. Costi di trasporto aumentati, ritardi, procedure doganali e maggiori controlli costituiscono un vero e proprio freno a mano per la macchina dell’export verso UK.

Le difficoltà nei rapporti tra Gran Bretagna e Unione Europea rischiano peraltro di favorire l’arrivo di cibi e bevande contraffatti e non conformi agli standard di sicurezza Ue. La Gran Bretagna – sostiene Coldiretti – potrebbe diventare il cavallo di troia per l’arrivo del falso Made in Italy che nel mondo fattura 100 miliardi e che vedono tra i maggiori contraffattori gli USA, con i quali gli inglesi stanno negoziando un accordo commerciale privilegiato, ma anche il Canada e l’Australia che fanno parte del Commonwealth.

Nonostante questo, i brits si confermano amanti del buon cibo Made in Italy, è di pochi giorni fa la notizia che la catena inglese di supermercati Waitrose ha registrato un aumento delle vendite di panettone del 59% in più rispetto al 2020.

Almeno gli inglesi sanno cos’è il panettone. Ha suscitato scalpore sul web un tweet della scorsa settimana in cui qualcuno dalla Germania l’ha definito un “muffin gigante”, rischiando di accendere un conflitto con i nostri vicini di casa tedeschi.

fonte: Twitter

Da sottolineare le parole di Ettore Prandini, presidente Coldiretti: “L’emergenza globale provocata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. L’Italia può contare su una risorsa da primato mondiale ma deve investire per superare le fragilità presenti, difendere la sovranità alimentare e ridurre la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento in un momento di grandi tensioni internazionali”.

Un pensiero, quello di Coldiretti, condiviso da ASACERT e concretizzato nel Protocollo ITA0039 |100% Italian Taste Certfication, che vede le due realtà in una partnership attiva ormai da diverso tempo.

L’attenta opera di certificazione di ristoranti italiani nel mondo si prefigge di tutelare, anche grazie all’utilizzo dell’APP ITA0039, l’intera filiera agroalimentare italiana, dalla produzione fino alla trasformazione culinaria della materia prima, garantendo e certificando i veri ristoratori italiani all’estero, creando una connessione virtuosa tra produttori, ristoratori e consumatori. La certificazione messa a punto da ASACERT favorisce la promozione della vera ristorazione italiana e la tutela delle eccellenze alimentari italiane, attraverso la lotta alla contraffazione degli alimenti ed il contrasto dei fenomeni riconducibili all’Italian Sounding.

Con l’aiuto dei partner e del suo Network, la certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste è diventata uno strumento di riconoscibilità e autenticità, ma è anche espressione di valori come onestà, salubrità e trasparenza a garanzia delle scelte di tutti gli estimatori e i consumatori fedeli che ogni giorno accolgono nelle loro case il vero Made in Italy.

Insomma, in un periodo come quello festivo, le famiglie di tutto il mondo si stringono attorno al calore della tavola. Una tavola che speriamo essere più autentica possibile. E come diceva la colonna sonora di un celebre spot televisivo qualche tempo fa “è Natale e a Natale si può fare di più”, anche scegliere il 100% Italian Taste. 

Scansiona il codice a barre con l’app ITA0039 e accertati di acquistare l’autenticità italiana.

 

 

*Fonte Coldiretti