Cresce l’interesse dell’Asia per il vino italiano «calamita per il turismo», che necessita «qualità e comunicazione». Paolo Cuccia, presidente esecutivo e co-amministratore delegato di Class Editori e presidente esecutivo di Gambero Rosso, ha presentato ieri ai microfoni di Class-Cnbc la tappa newyorchese de «I 3 Bicchieri 2019». «L’evento di New York è quello cardine di un anno che si dipana con la fine del 2019 e l’inizio del 2020 in cui visitiamo oltre 30 capitali del mondo con 50 eventi tra quelli a catalogo e quelli specifici. Oggi c’è il massimo della presenza con oltre 200 produttori in rappresentanza di 20 regioni italiane e questi 200 sono i migliori vini. Sono l’eccellenza di un Paese che ha una grande biodiversità, un aspetto che a volte è difficile da raccontare», ha detto Cuccia. «Il 65% del vino italiano è concentrato in cinque Stati americani. E questo è il motivo per cui il tour si sta espandendo sempre di più. Gli Stati Uniti rimangono la nazione più importante per l’export del nostro vino, ma iniziano a crescere anche i paesi asiatici. Anche l’Europa rimane importante».

Le novità 2019 sono tante: le tre regioni cardine sono il Piemonte, il Veneto e la Toscana ma contribuisce anche il Sud con l’insieme delle nuove tecnologie, con una crescente attenzione al momento della raccolta.

«È tutta l’Italia che contribuisce a questo straordinario successo. Il mondo del vino va letto in questo quadro, anche come grande attrattore del turismo», ha ribadito il co-amministratore delegato di Class Editori e presidente esecutivo di Gambero Rosso. «Qualità, qualità, e qualità accompagnata dalla capacità di portare a casa dei margini superiori. Dobbiamo vendere meglio la nostra biodiversità e accompagnare la qualità con una maggiore cultura e una sapiente comunicazione internazionale»,

A proposito dei dazi, Cuccia ha spiegato: «L’agroalimentare italiano è fatto di nicchie e se saprà muoversi bene può risentire meno della tensione sui dazi. In questo contesto complesso, per crescere serve una nuova classe dirigente un buon uso delle attività di marketing».

Il numero uno di Gambero Rosso è poi intervenuto sul fenomeno molto diffuso in America dell’italian sounding, ovvero l’imitazione di un prodotto, di una denominazione o di un marchio attraverso un richiamo alla presunta italianità: «Per l’Italia può essere un’opportunità più che un problema specifico», ha detto, «se il Paese saprà giocarsi questa partita».

Fonte: Italia Oggi

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